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Un Viaggio europeo #92 – Urfa (Turchia)

Turchia
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Nel 301 d.C., l’Armenia diventò il primo regno al mondo ad adottare il cristianesimo come fede ufficiale. Ma furono vari secoli d’influenza cristiana che avevano portato a questo momento cruciale, e il processo iniziò forse anche nel corso della vita terrestre del Signore Gesù Cristo.

Quindi, come il Vangelo entrò per la prima volta nel regno d’Armenia? La città di Urfa, in Turchia attuale, può darci qualche indizio.

Urfa, anche chiamata Şanlıurfa in turco, è una città densamente popolata di due milioni di abitanti. Nel primo secolo, diventò la capitale del piccolo regno di Osroene, ed era allora chiamata Edessa. All’epoca, il regno era sotto l’autorità dell’Impero armeno, il quale regnava dal mar Mediterraneo ad ovest fino al mar Caspio ad est.

Per trovare tracce di questi antichi tempi della storia, visiteremo una collina dominando la città dove un antico castello esiste tuttora. Anche se le sue mura furono costruite nel nono secolo, il castello risale probabilmente al primo o secondo secolo a.C.

Certi scavi archeologici recenti condotti nelle terre circondando il castello portarono alla scoperta fantastica di grandi sepolcri tagliati nella roccia. Secondo gli archeologi, questi sepolcri potrebbero far parte della più grande necropoli del mondo. Un articolo pubblicato qualche anno fa nel giornale turco Hurriyet Daily News diceva: Fra i sepolcri trovati di recente, uno era localizzato sulla parte più alta della collina del castello ed era più grande di tutti gli altri sepolcri… Si pensa che fosse appartenuta ai nobili della famiglia del re Abgar di Edessa.

Se è giusto che questi sepolcri appartenevano ai nobili della famiglia del re Abgar, possiamo quindi avere qui tracce del primo re cristiano in Armenia. E per un lungo periodo, si credeva persino che il re Abgar era stato direttamente in contatto con Gesù nel corso della sua vita terrestre. Scopriamone quindi di più su questo re del primo secolo.

Il re Abgar V diventò il sovrano del regno di Osroene nel primo secolo. All’epoca, la sua capitale si trovava a duecento chilometri ad est di Edessa, nella città di Nisibi. Gli eruditi sono stati in disaccordo sulle origini di Abgar fino ad oggi. Tacito scriveva che era arabo mentre Movses Khorenatsi, il padre della storia armena (tappa 91), rivendicava che era armeno.

Anche se il regno di Osroene faceva parte dell’Impero armeno all’epoca, i romani avevano un’influenza crescente nella regione. Ad un certo punto, il loro dominio crebbe così tanto che richiesero ad Abgar di erigere una statua in onore all’imperatore Augusto nei templi pagani di Nisibi. Tuttavia, Abgar, che teneva ai suoi dei pagani, rifiutò coraggiosamente.

Nel corso di questa tensione in crescita, Abgar realizzò che non era prudente mantenere la sua capitale a Nisibi, perché la regione era così pianeggiante che poteva essere facilmente vinta dall’esercito romano. E quindi, scelse di traslocare la sua capitale ad Edessa e di stabilire il suo palazzo nel castello che visitiamo oggi. La collina offriva un baluardo più sicuro contro gli attacchi.

Il re Abgar cercò poi ad unirsi al re Arsaces di Partia (in Iran attuale) per resistere ai romani. Ma purtroppo, le circostanze non sembravano andare a favore di Abgar. Arsaces morì improvvisamente e l’instabilità politica seguì in Partia. Abgar era ormai costretto ad andare lì con il suo esercito per restaurarvi l’ordine.

Era una storia legata a questa spedizione che spinse varie generazioni di Armeni a credere che Abgar sia stato in contatto con il Signore Gesù. Ecco questa storia.

Nel corso della spedizione in Partia, Abgar diventò seriamente malato. Siccome aveva sentito parlare dei miracoli che Gesù operava in Israele, Abgar mandò degli emissari a Gerusalemme con una lettera ufficiale chiedendo a Gesù di guarirlo. Il Signore rispose che non verrebbe di persona ma che gli manderebbe più tardi Taddeo, uno dei suoi apostoli, dopo che sarebbe stato elevato in cielo. E quindi, poco dopo l’ascensione di Gesù, Taddeo andò da Abgar e lo guarì. Con questa guarigione miracolosa, Abgar diventò cristiano. Anche se questa storia sembra affascinante, nel quattrocento, il prete italiano Lorenzo Valla analizzo la lettera di Gesù in risposta ad Abgar e scoprì che era un falso.

Anche se questa lettera era certamente un falso, è sempre possibile che Taddeo abbia predicato il vangelo ad Abgar che, grazie a questo, diventò il primo sovrano dell’Impero armeno a convertirsi al cristianesimo. Inoltre, lo storico della chiesa, Eusebio di Cesarea, scrisse che la conversione di Abgar aveva trasformato la città di Edessa in una delle comunità cristiane più forti della regione per secoli. La chiesa di Edessa fu strategica per aprire la via al vangelo nelle terre sotto dominio armeno, ed anche nell’Iran attuale.

Nel dodicesimo secolo, Edessa fu persa al dominio musulmano. Ma anche se la città è tuttora a maggioranza musulmana, il castello rimane una testimonianza della chiesa fiorente di Edessa, la quale fu ampiamente influente nella storia d’Armenia.

Alla settimana prossima altrove in Europa.

Cédric Placentino

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Foto: Fonte: Wikipedia – Utente: Klaus-Peter Simon – Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/legalcode

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