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Un viaggio europeo #38 – Costantinopoli (Turchia)

Turchia
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Oggi, continueremo la nostra miniserie esplorando la storia della chiesa ortodossa.

La nostra prima tappa ci aveva portato a Costantinopoli, nella maestosa basilica Santa Sofia, che è il cuore della chiesa ortodossa orientale. Torniamo oggi in quel luogo per scoprire meglio il modo in cui la basilica ha influenzato il cristianesimo ortodosso orientale ed anche altre sfere di vita.

L’adorazione ortodossa si esprime anche attraverso l’architettura, ed è quel che esploreremo oggi. Ma prima di capire l’architettura della basilica Santa Sofia, dobbiamo guardare al modo in cui l’architettura ha evoluto nell’impero romano.

Quando i romani conquistarono la Grecia nel quinto secolo a.C., realizzarono che la cultura greca era superiore alla loro. Il loro sentimento d’inferiorità li spinsero ad adottare la maggior parte della cultura greca.

E nel dominio specifico dell’architettura, i romani svilupparono uno stile fortemente ispirato dai greci. Lo stile greco-romano continuò a plasmare l’architettura di Roma per oltre otto secoli.

Un cambiamento successe quando Diocleziano arrivò al potere dell’impero romano (286-305). L’uomo nato in Dalmazia è meglio conosciuto come uno dei peggiori persecutori dei cristiani. Ma un altro fatto meno conosciuto su Diocleziano è che aveva scoperto uno stile architetturale del Medioriente nei suoi viaggi nella provincia dell’Asia (Turchia occidentale odierna). Dei scampoli di questo stile asiatico possono ancora essere trovati oggi in città quali Baalbek nel Libano. Caratteristico a questo stile erano dei palazzi quadrati con arche e cupole. E quindi, nel suo regno, Diocleziano introdusse questo nuovo stile a Roma. Più tardi, lo stile architetturale romano divento un mischio dei stili greco-romano e asiatico.

Anche se non era certamente l’intenzione di Diocleziano, la sua scoperta ha avuto un impatto durevole nell’architettura di chiesa. Ed ecco il perché: poco tempo dopo di lui, Costantino il Grande diventò imperatore romano. Legalizzò il cristianesimo e traslocò la sua capitale a Bisanzio, che rinomò Nuova Roma. E per costruire i suoi nuovi quartieri generali, Costantino scelse questo nuovo mischio di stili, che diventò conosciuto come l’architettura bizantina.

Costantino scelse di costruire il suo palazzo in cima ad una collina che nomò Augustaion, la quale domina lo Stretto del Bosforo. Affianco a questa, costruì pure un ippodromo, un foro, il senato e la basilica Santa Sofia. 

Anche se le prime chiese erano abitualmente costruite in forma di lunghe basiliche (ad esempio la Chiesa San Demetrio di Tessalonica), le persecuzioni regolari non hanno permesso ai cristiani di sviluppare uno stile architetturale distintivo. L’architettura cristiana rispecchiava semplicemente quella dell’impero. E nell’era bizantina, le chiese iniziarono ad avere una forma rotonda o ottagonale con un tetto in cupola. Un esempio di questo è la chiesa dorata d’Antioca che fu costruita ugualmente sotto Costantino. Tuttavia, queste forme comportavano delle difficoltà ingegneristiche. E quindi, per questa ragione, le chiese diventarono quadrate, mantenendo al tempo stesso il tetto in forma di cupola. Questa forma fu quindi quella adottata per la costruzione di Santa Sofia.

Questo stile di chiesa diventò un modello per la maggioranza delle chiese ortodosse orientale, le quali diedero alle terre d’Europa orientale un carattere specifico.

Nel sesto secolo, Santa Sofia fu distrutta da un incendio, ma fu ricostruita in uno stile ancora più maestoso sotto l’imperatore Giustiniano. Nella sua consacrazione, Giustiniano dichiarò:

“Gloria a Dio, che mi ha trovato degno di compiere una tale opera. Salomone, ti ho battuto.”

Questo mostra quanto l’architettura di chiesa era importante, non solo per l’adorazione di Dio, ma anche per la gloria dell’impero.

Santa Sofia non era soltanto fondamentale per l’architettura delle chiese ortodosse orientali. Era anche al centro di sviluppi politici e religiosi importanti nei secoli successivi.

Tutti gli imperatori bizantini dopo Costantino furono incoronati qui. Era pure qui che i legati cattolici deposero la bulla di scomunica sull’altare che scatenò il famigerato Grande Scisma del 1054.

Era qui che l’imperatore Costantino XII ricevette la sua ultima Santa Cena prima di morire nella caduta di Costantinopoli, alle mani degli ottomani, il 29 maggio 1453. Invece di distruggere Santa Sofia, i musulmani la trasformarono in una moschea. Ed è interessante notare che la chiesa diventò un modello per la costruzione delle moschee future, com’era stato il caso per la chiesa ortodossa. Ed è per questa ragione che troviamo oggi una cupola sui tetti di tante moschee nel mondo intero.

Santa Sofia è rimasta una moschea fino al 1931 prima di essere trasformata in un museo. Tuttavia, il luogo ritiene un ruolo significativo anche oggi. Di recente, un movimento è stato creato per richiedere che Santa Sofia sia riconsacrata all’adorazione cristiana. D’altronde tuttavia, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha proposto di ritrasformarla in moschea in risposta alla riconoscenza del genocidio armeno dal Vaticano.

Qualunque sia il futuro, Santa Sofia rimane un luogo chiave, non solo per capire il cristianesimo ortodosso orientale, ma anche la storia d’Europa e del Medioriente.

Alla settimana prossima altrove in Europa.

Cédric Placentino

Schuman Centre convener for Italian and French Europe

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