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Un viaggio europeo #25 – Witmarsum (Olanda)

Menno Simons

Oggi viaggiamo nella provincia olandese della Frisia, in un comune chiamato Witmarsum, con lo scopo di scoprire i primi sviluppi d’uno dei più grandi movimenti di chiesa del cinquecento.

Il paesino si trova a meno di 10 km ad est dell’Afsluitdijk, che, con i suoi 32 km, è la diga più lunga d’Europa. Separa il Mare del Nord con l’ex Zuiderzee (o Mare del Sud), diventato oggi un lago di acqua dolce chiamato Ijsselmeer.

Con una popolazione di meno di 2000 anime, Witmarsum è un piccolo paesino di case di mattoni rossi, di giardini ordinati e di strade di mattoni. Il posto che visitiamo oggi si trova ad oltre un chilometro ad est dal centro del paesino. Lì arriviamo in un vicolo cieco chiamato it Fliet. Qualche metro prima della fine del vicolo si trova a destra un sentiero delimitato da cespugli. Alla fine del sentiero troviamo un monumento in forma d’obelisco. 

Al suo piede possiamo leggere varie iscrizioni. Ad un lato vi è scritto: “In memoria di Menno Simons, nato a Witmarsum nel 1496.”Su un altro lato, vi è scritto: “Secondo la tradizione, Menno predicò qui ai suoi primi discepoli.”

La ragione per la quale siamo qui è per scoprire Menno Simons, uno dei padri del movimento mennonita. Ma chi era? E com’è diventato uno dei personaggi più influenti del movimento?

Anche se poco si sa della gioventù e dei genitori di Menno, la maggior parte di quel che sappiamo di lui viene da una lettera che scrisse ad uno dei suoi più feroci avversari, un prete cattolico chiamato Gellius Faber.

Menno Simons fu educato per essere prete cattolico, l’unica espressione del cristianesimo autorizza all’epoca. All’età di 28 anni, diventò il vicario del paesino vicino di Pingjum. Tuttavia, nella sua lettera, leggiamo che non aveva mai letto la Bibbia in quel momento:

Non avevo toccato (le Scritture) in vita mia, perché temevo che leggendole, sarei indotto in errore dalla supposizione che soltanto il Papa ed i rappresentanti ufficiali della chiesa erano in una posizione di capire correttamente le Scritture. Ecco quanto un predicatore ignorante ero per circa due anni.”

Velocemente comunque, i suoi presupposti iniziarono ad essere scossi, mentre scriveva:

“Il primo anno dopo questo, un pensiero mi veniva ogni volta che mi occupavo del pane e del vino nella Messa, che questi non erano ne la carne ne il sangue del Signore. Consideravo questo come una suggestione del diavolo che voleva derubarmi la fede. Lo menzionavo spesso al confessionale, sospiravo e pregavo, ma non potevo essere liberato da questo pensiero.”

Finalemnte, Menno scriveva: “Mi decisi di leggere attentamente me stesso il Nuovo Testamento.” Aiutato da pubblicazioni di Martin Lutero, Menno Simons scopriva che “trasgredire i comandamenti degli uomini non poteva essere la causa di morte eterna.” Simons continuava: “Dall’illuminazione e dalla grazia del Signore, sono cresciuto in conoscenza nelle Scritture ed fui velocemente considerato da certi, anche se immeritatamente, un predicatore evangelico.”

Poco tempo dopo, Menno Simons sentì che un uomo chiamato Snykke Snijder fu decapitato a Leeuwarden perché era stato ribattezzato da adulto. Quest’uomo era un anabattista (significando ribattezzatore), un movimento iniziato in Svizzera qualche anno prima. Credendo che il battesimo per i bambini non era biblico, gli anabattisti ribattezzavano quindi i credenti da adulti. Questo risultò in forti persecuzioni alle mani sia dei cattolici sia dei riformati.

Quest’evento era una delle cause delle dimissioni di Simons dal suo ruolo di prete qualche anno dopo. Menno Simons fu ribattezzato probabilmente qui a Witmarsum, e diventò pastore di un piccolo gruppo d’anabattisti olandesi. Finalmente, quando la persecuzione era al suo apice in Olanda, Simons si recò in Germania settentrionale dove morì all’età di 65 anni.

La persecuzione contro gli anabattisti era ben più devastante di quella contro i riformati nello stesso periodo. Oltre ai battesimi d’adulti, un’altra ragione dietro alle persecuzioni era la loro opposizione alle chiese di stato, un principio che li garantiva ben poca protezione rispetto ai luterani in Germania o i calvinisti a Ginevra.

Anche se gli anabattisti erano considerati eretici sia dai cattolici sia dai riformati, tanti teologi dell’epoca notarono la loro pace incredibile mentre fronteggiavano la persecuzione. Sarà qui la ragione della menzione di Ebrei 12:7 in questo monumento? Questo versetto dice: “È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre?”

Finalmente, come lo abbiamo visto nella decima tappa, una delle particolarità dei mennoniti era il loro sviluppo di comunità nelle quali vivevano, lavoravano e adoravano insieme. Oggi, in un mondo in cui l’individualismo cresce, non potrebbe il loro modello essere una fonte d’ispirazione per la Chiesa?

Alla settimana prossima altrove in Europa.

Cédric Placentino

Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese

Segui un viaggio europeo qui.

Mappa: https://d-maps.com/index.php?lang=it

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