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Apostoli di riconciliazione (3a parte)

Tratto dal libro di Jeff Fountain Deeply Rooted. (1a parte qui, 2a parte qui). Il libro sarà pubblicato prossimamente in italiano.

Nonostante il clima positivo della prima riunione tra Robert Schuman e Konrad Adenauer, quando dopo due mesi il governo francese stava decidendo d’integrare il Saarland nella Francia, Adenauer era notevolmente sconvolto.

Quando certi amici di Buchman visitarono il cancelliere poche settimane dopo, non poteva ritenersi di chiamare Schuman un ‘paesano alsaziano bugiardo’!

Diplomaticamente gli ospiti chiesero al cancelliere come potesse possibilmente cambiare Schuman. Adenauer si riprese, e ripetendo quel che aveva imparato a Caux, disse: “Ho pure bisogno di più di cambiare me stesso.”

Anche Schuman aveva motivo di riflettere sul messaggio di Caux. Un leggero stato febbrile gli diede la tregua necessaria dal suo lavoro normale per scrivere la prefazione del libro di Buchman.

Ben consapevole delle frustrazioni della politica, Schuman iniziò ad ammettere che gli statisti avevano avuto un successo modesto nel ‘rifare il mondo’. Quello che il Riarmamento morale portava, però, era una filosofia di vita applicata in azione. Nelle sue parole, ha poi descritto il programma di Buchman:

Iniziare a creare un clima morale nel quale la vera unità fraterna può fiorire, sorpassando tutto quello che oggi lacera il mondo – questo è lo scopo immediato.

L’esperienza umana acquisita nel corso degli incontri e tramite i confronti personali, questo è il mezzo utilizzato.

Fornire allo stato delle squadre di gente preparata, pronta per il servizio, apostoli di riconciliazione e costruttori di un nuovo mondo – questo è l’inizio di una trasformazione di vasta portata della società, nella quale nei quindici anni devastati dalla guerra, i primi passi sono già stati fatti.

Il vero amore fraterno e la trasformazione di vasta portata della società sembravano sempre più lontani che mai, però, quando Schuman salì a bordo del treno a Parigi per una pausa di fine settimana nel suo paesino di Scy-Chazelles in quell’aprile del 1950.

La primavera non aveva portato alcun disgelo nelle relazioni ghiacciate con i tedeschi. Schuman si sentiva in un’impasse, in qualsiasi direzione si voltava. Sia Adenauer sia Schuman avevano la volontà di agire da apostoli di riconciliazione. Ma non potevano trovare lo strumento politico per superare quello che Schuman descrisse più tardi come ‘la tremenda ipoteca della sorte: la paura’. Avevano bisogno di qualche balzo psicologico in avanti, un apritore di breccia.

Inoltre, la riunione cruciale imminente con i suoi omologhi americani e britannici pesava nella sua mente. Quale proposta di politica positiva verso i tedeschi poteva portare sul tavolo?

Dei passi affrettati nel corridoio della vettura interruppe i suoi pensieri. La porta della sua cuccetta si aprì e sentì la voce familiare del suo segretario privato: “Monsieur, può leggere questo documento di Monnet, s’il vous plait? C’est important!”

La proposta di Monnet portò direttamente alla Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, il punto alto della carriera politica di Schuman. Rimase ministro degli Affari esteri fino a gennaio 1953. Servì poi brevemente da ministro della Giustizia, e poi da Gran Cancelliere.

Schuman concretizzò finalmente il suo desiderio di visitare Caux nel 1953, che descrisse come una delle più grandi esperienze della sua vita. In riconoscimento della contribuzione di Frank Buchman per un ‘clima nel quale la nuova relazione tra la Francia e la Germania è stata resa possibile’, Schuman lo premiò Cavaliere della Legione d’onore. Sostenne il lavoro di Buchman fino alla morte dell’evangelista nel 1961.

Adenauer altresì riconobbe il ruolo di Buchman e del movimento del Riarmamento morale premiandolo con l’Ordine al merito tedesco. In un articolo nel New York Herald-Tribune, Adenauer descrisse il ruolo del Riarmamento morale negli accordi internazionali recenti difficili ed importanti come ‘una parte invisibile ed effettiva per creare i ponti tra le divergenze d’opinione delle parti in negoziazione… Riarmamento morale ha reso un grande e durevole servizio.’

Nel 1958, Robert Schuman fu nominato presidente della nuova Assemblea europea, diventata poi il Parlamento europeo. Quando nel 1960, si ritirò per ragioni di salute, fu acclamato come ‘Padre dell’Europa’ con un ovazione generale al Parlamento europeo. Schuman fu premiato con tanti altri onori, compreso il Premio Carlo Magno.

L’arteriosclerosi cerebrale lo circoscrisse nella sua casa di Scy-Chazelles fino alla sua morte nel 1963, all’età di 76 anni.

Jeff Fountain

Direttore Centro Schuman


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