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Un ritorno sorprendente ? (1a parte)

Articolo di Jeff Fountain per il periodico Vista Magazine.

Due rondini non fanno l’estate, dice un proverbio olandese. Eppure, due libri recenti olandesi segnalano un possibile cambiamento climatico importante per quanto riguarda il Cristianesimo in Europa.

Uno di quelli è scritto dall’editrice di Happinez, una rivista di New Age molto popolareoffrendo felicità attraverso una serie di spiritualità orientali. Nel suo libro Rebible (2017), lei sorprese i suoi lettori dicendo che “negli anni recenti, abbiamo abbracciato Buddha come un orsacchiotto, letto dei guru spirituali e visitato degli ashram e dei monasteri in India, poi finalmente ci chiediamo: quali sono le mie radici, da dove vengo? Questo è infatti il Cristianesimo. Siamo nati in un suolo cristiano. Ho lasciato passare gli anni, ma credo che il tempo è maturo per esplorare la spiritualità cristiana. La buona cosa è: possiamo farlo ancora. Va bene di parlare di Mosè. Vuoi sapere chi sei. Chissà? Forse è più familiare tornare al Cristianesimo. Questo ha radicato la mia gioventù, è da dove vengo. Quindi la domanda è: Cosa posso fare con questo?”

La nostra vera identità ha bisogno di essere fondata nelle nostre radici, dice van Oord. Ciò non significa tornare al legalismo stufante della chiesa d’ieri, lei argomenta, ma piuttosto tirare un ispirazione fresca dagli antichi pozzi delle scritture. Inez (da dove viene il nome della rivista ‘Happinez’) ha fatto un viaggio di scoperta personale attraverso il deserto del Sinai con il suo fratello teologo alla ricerca di una tale ispirazione. Rebible è stato il risultato.

La capacità di Van Oord di ‘sentire le tendenze’ prima degli altri le ha permesso d’iniziare varie pubblicazioni ampiamente risuonando con i lettori. Se ha ragione nella sua intuizione, potremmo davvero entrare in una stagione in cui il vuoto spirituale della nostra età secolare ci spingerà a riflettere di più sulle sue radici spirituali.

Rubati

Che questo nuovo suono venga da una portavoce di primo piano del movimento New Age è abbastanza sorprendente. Ma un secondo libro, di portata più larga, pubblicato di recente viene da un ex editrice di un giornale nazionale di sinistra che crede ora che la società olandese ha gettato il bambino con l’acqua caldaquattro o cinque decenni fa.

Nel suo libro Ongelofelijk (‘Incredibile’, 2018), Yvonne Zonderop descrive il suo sentimento di liberazione dopo che lasciò la chiesa cattolica quando era una giovane donna, insieme ad altri membri disgustati della sua generazione. Negli anni sessanta e settanta, la fede è sparita dalla scena, lei scrive. Il secolare diventò la norma. La libertà, l’individualismo e l’autonomia diventarono i valori celebrati.

Tuttavia, Zonderop realizza adesso che questa realizzazione personale ha avuto delle conseguenze sociali enormi. Qualcosa d’importante era stato perso. La sua generazione ha elevato un intera nuova generazione senza radici cristiane, le quali per secoli hanno nutrito e plasmato la cultura e la moralità occidentale. Una fondazione comune per la società era stata erosa. Chissà cosa significa l’Esodo? Lei chiede. Chi può spiegare i scenari biblici dipinti da Rembrandt? E chi realizza che senza il cristianesimo, molto probabilmente non avremmo una stato democratico costituzionale?

Dopo vari decenni, Zonderop capisce che la sua generazione si era auto derubata del suo contesto culturale nel quale era cresciuta. Eppure sta diventando ora ovvio che le alternative alla religione offrendo senso e valori sono scarse. Milioni di olandesi continuano a vacillare tra fede e incredulità. In politica, l’eredità cristiana continua a riemergere, lei nota, perché è la fonte della nostra cultura, la nostra democrazia e la nostra etica.

Lei cita un dottorando dell’Università di Amsterdam che ha fatto delle ricerche sull’individualizzazione come il motto dell’istruzione olandese dopo la Seconda guerra mondiale. Osservando che i baby boomer valutavano l’individualità, lei concluse: ‘ma guai a te se non portavi dei jeans e se non criticavi la religione!’

Ciò fa ricordare alla Zonderop della scena comica del film Brian di Nazareth dei Monty Python nel quale un personaggio del Messia dice alla folla di discepoli che erano tutti individui, che erano tutti diversi: al quale la folla risponde scandendo all’unisono: ‘Si, siamo tutti diversi!’ E poi una voce solitaria si fa sentire: ‘no, non lo sono.’

Pionieri

Zonderop vede adesso che l’ideale della libertà individuale ha avuto una presa forte sulla società olandese, del quale la dipartita collettiva dalla chiesa è soltanto un esempio. Ma la libertà è adesso diventata un dilemma del diavolo: Se fai un errore, sei da solo. La gioventù di oggi, lei argomenta, cerca il sostegno nel circolo di amici sui quali possono contare. Il capitale sociale è più importante per loro che la libertà individuale. La religione può di nuovo diventare una fonte di senso per loro.

La perdita dello stare insieme è risentita più ampiamente nella società oggigiorno, scrive Zonderop. La gente manca di coesione sociale, anteriormente offerta dai sindacati e dalle chiese. A loro manca la ‘dimensione verticale’, dove qualcuno più grande di te si prende cura del tuo benessere, che sia un capo di gruppo o Dio. Il sottotitolo del libro, Sul ritorno sorprendente della religione, rinvia ai capitoli finali descrivendo un numero di nuove espressioni di chiesa in Olanda, e particolarmente ad Amsterdam oggigiorno. Un ondata di pionieri sta comparendo, fuori e dentro la chiesa, rivelando che le voci della morte del cristianesimo erano fortemente esagerati.

Jeff Fountain

Direttore Centro Schuman

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