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Orgoglio e pregiudizio

Come gli Europei del Nord vedono quelli del Sud? Come gli Europei dell’Est vedono quelli dell’Ovest? E vice versa? In quest’articolo, dott. Evert Van de Poll continua ad esplorare le divergenze, percepite o reali, tra i popoli d’Europa.

Questo è un’anticipazione del libro di Evert ‘Fede cristiana e la modellamento dell’Europa’ che sarà presto pubblicato.

Nord contro sud

Un altro fattore che determina lo sviluppo della cultura è la situazione geografica d’un popolo. Ciò ha a che vedere con il clima, le risorse naturali, le terre coltivabili, la vegetazione, e quindi con la cultura, perché le condizioni naturali e climatiche influenzano l’agricoltura, i modelli alimentari, i stili di vita e le tradizioni di una società. La localizzazione geografica è rilevante per le strade commerciali e gli accessi ai porti. 

Per cominciare, esiste un nord ed esiste un sud in Europa. Più freddo è il clima, più duro si deve lavorare per sopravvivere e per rendere le condizioni di vita più piacevoli. Un’altra conseguenza del clima: le famiglie del nord vivono più dentro casa, quelle del sud più fuori casa. I sociologhi parlano delle culture di vino nel sud e delle culture di birra nel nord. (E delle culture di vodka ad est).

Ai tempi dell’Impero romano, la divisione nord-sud coincideva ampiamente con il confine tra i popoli ‘civilizzati’ legati da una cultura greco-romana, e i Barbari ‘incivili’ vivendo nel nord e nel sud rispetto a loro, come il popolo nordafricano che ha mantenuto quel nome, i Berberi. La divisione culturale nord-sud è sopravvissuta fino ad oggi. Questo è sostanzialmente dovuto al fatto che il Cattolicesimo è rimasto dominante nel sud, mentre l’influenza del Protestantesimo era più forte nel nord. Entrambi hanno avuto un impatto profondo nella cultura generale.

La vita nelle regioni mediterranee non è uguale ad altre regioni. Nel sud, i popoli sono spesso agganciati alla vecchia idea di avere una cultura più ricca, un modo di vita più piacevole. Nel nord, sembra che le cose siano più organizzate, che i popoli lavorano duramente o piuttosto più efficacemente. Nel sud, la famiglia estesa è più importante che ogni altra struttura sociale. I genitori aiutano i loro figli con l’aiuto finanziario per molto più tempo rispetto ai genitori dei paesi settentrionali. Che queste percezioni siano vere o immaginate non è così importante, fanno parte della cultura. Danno anche luogo a pregiudizi, in ambe le direzioni. Tuttavia, i settentrionali amano andare in vacanza lì, non soltanto a causa del clima ma anche per l’ambiente culturale diverso. 

È una questione d’interpretazione, o ‘sentimento’ se preferite, di sapere dove finisce il nord e dove inizia il sud. Il Belgio, ad esempio, è chiamato a volte la parte più settentrionale dell’Europa latina mentre la gente del nord della Francia fa notare che la mentalità latina è trovata soltanto nella parte meridionale del loro paese. Ma dovunque si traccerà il confine, nord e sud sono diversi.

Ovest contro est

Esiste pure un ovest e un est. Questo ha a che vedere con origini etniche diverse. La maggioranza dei popoli dell’est sono discendenti delle tribù slave che migrarono da regioni fuori dall’Europa. I Romani, cosiccome i popoli germanici dopo di loro, disprezzavano gli Slavi e gli altri popoli che venivano dall’Asia ed invasero l’Europa (Unni, Mongoli).

Gli Slavi diventarono Slavi intorno all’inizio del nono secolo quando il Sacro Romano Impero cercò di stabilizzare un confine germano-slavo. Furono venduti nei mercati di Verdun e di altre città maggiori nel mondo cristiano. Dagli anni 1100, la stabilizzazione lasciò spazio alle guerre d’espansione che finirono soltanto nel 1410, quando i Polacchi frantumarono i cavalieri dell’Ordine Teutonico a Grunwald nel centronord della Polonia. Mentre la pratica della schiavitù sparì poco a poco, il sentimento di disuguaglianza tra l’ovest e l’est rimase, anche dopo che i popoli slavi furono evangelizzati ed incorporati nel dominio cristiano.Imparare una lingua occidentale deve essere doloroso per i popoli slavi, mentre scoprono che il loro nome etnico ha ricevuto il significato di una persona schiavizzata, mentre nelle loro lingue, la parola ‘slava’ davvero significa gloria o onore. È una parola di lode e di celebrazione, ed anche d’adorazione!

Slava Bogu, Lode a Dio!

Evert Van de Poll

Professore di Studi religiosi e di Missiologia, Facoltà teologica evangelica, Lovanio, Belgio, e pastore con la Federazione battista francese.

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