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Le radici della Finlandia : tra mito e realtà

Una prima versione di quest’articolo di Cédric Placentino fu pubblicata per il Canopy of Prayer, un movimento di preghiera per l’Europa. Pubblichiamo qui una versione estesa di questo articolo.

“I Finlandesi sono il popolo più felice al mondo”. Almeno è la conclusione del recente World Happiness Report (Rapporto mondiale della felicità). Inoltre, il mondo intero lode il sistema d’educazione finlandese. Economicamente, la Finlandia è anche una delle nazioni più prospere al mondo.

Eppure, la Finlandia è una terra con poca materia prima e con un clima ostile. Questi sono elementi che, da un punto di vista totalmente materialistico, sono considerati indispensabili affinché un’economia possa fiorire. Com’è possibile quindi che la Finlandia abbia riuscito a diventare così fiorente oggi? La storia secolare racconta che le radici delle nostre società europee si trovano nell’antica Grecia e l’antica Roma (come ad esempio la democrazia), ignorando così il contributo enorme del Cristianesimo nel corso dei secoli. 

Un tale racconto esiste pure in Finlandia. La Partenza di Väinämöinen è un dipinto dell’ottocento che conferma questo punto di vista. La scena molto colorata di fronte mostra un uomo con la barba lunga in partenza sulla sua barca. In realtà questo personaggio non è un uomo, ma un dio del paganesimo finnico precristiano chiamato Väinämöinen (il quale era forse la fonte d’ispirazione per Gandalf, il personaggio di R.R. Tolkien dei suoi famosi romanzi Lo HobbitIl Signore degli AnelliIl Silmarillion). Affianco a lui, ci sono due uomini ed un piccolo bambino con il viso oscuro suonando lo strumento nazionale finlandese, il kantele. 

La seconda scena, più pallida nel fondo, descrive tante persone serie, pallide, adorando una madre con un piccolo bambino. L’artista di questo dipinto, Akseli Gallen-Kallela, sembra comunicare che il Cristianesimo ha derubato la Finlandia delle sue radici culturali nel paganesimo. Anche se Gallen-Kallela non cerca di collegare le radici della cultura finnica alla Grecia o a Roma, c’è qui nondimeno un tentativo chiaro di sminuire l’impatto e di danneggiare la reputazione del Cristianesimo in Finlandia.

Un tal mito, in realtà, sradica la Finlandia dalle vere radici che hanno dato vita alla nazione. Il paganesimo finlandese, con la sua enfasi sull’adorazione della natura, teneva il popolo in servitù, perché l’uomo non può mai controllare quel che adora. In una nazione in cui la natura ed il clima possono essere molto ostili all’umanità, il paganesimo (che adorava proprio questi elementi) non poteva evidentemente abilitare i Finlandesi a padroneggiarli. È quindi evidente che non si può rintracciare le radici del successo finlandese nel paganesimo precristiano, come il racconto secolare sembra suggerirlo.

Il Cristianesimo era realmente il fattore liberativo per lo sviluppo della società finlandese.

Quando i primi Finlandesi entrarono in contatto con i Cristiani (probabilmente dalla Svezia), scoprirono che erano creati all’immagine del Dio che era superiore alla natura. Inoltre, questo Dio era il creatore della natura e del clima. Egli aveva persino dato l’autorità all’umanità per soggiogare la terra (cioè padroneggiarla e prenderne cura). Gli umani non erano stati destinati ad aver paura della natura ma dovevano essere capaci di controllarla. Il peccato derubò l’autorità all’umanità, ma questa fu restaurata tramite l’opera redentrice di Gesù sulla croce. Questo racconto attraverso l’opera espiatrice di Gesù Cristo era la svolta della storia finlandese. I Finlandesi non dovevano più temere la natura ed il clima. Ormai sapevano di essere abilitati a padroneggiare e prendere cura di questi elementi.

Questo era il punto di svolta della storia finlandese. Il Cristianesimo è arrivato in Finlandia attraverso il Cattolicesimo dall’ovest (Svezia) e la Chiesa ortodossa dall’est (Russia) all’inizio del secondo millennio. Nel cinquecento, il paese adottò la Riforma. I secoli d’influenza del Vangelo in questa nazione hanno dato alla Finlandia le sue comunità, una lingua scritta, l’alfabetizzazione, l’educazione, la sanità e l’organizzazione politica, per citarne soltanto alcuni. Questi elementi erano tutti i frutti del Vangelo in mezzo ai Finlandesi.

Oggi, la Finlandia secolarizzata è tagliata dalle sue radici. Come un albero senza radici, il secolarismo è condannato alla morte. Esiste qui un’opportunità per la Chiesa finlandese di presentare il Vangelo, mostrando l’impatto meraviglioso che ha avuto nella storia e nella prosperità attuale della nazione.

Preghiamo: 

• affinché il popolo finlandese si ricordi di, e torni a Dio;

• affinché il popolo finlandese realizzi quel che Dio ha fatto nella sua storia;

• affinché la Chiesa finlandese cerchi la sapienza di Dio per le questioni con le quali la Finlandia fa fronte oggi.

Cédric Placentino

Responsabile Centro Schuman per l’Europa italiana e francese

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