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Cos’è mai successo? (4a parte)

Tratto dal libro di Jeff Fountain Deeply Rooted (prima parte qui, seconda parte qui, terza parte qui). Il libro sarà pubblicato prossimamente in italiano.

Un’altra storia d’influenza cristiana nel progetto europeo è quella di Sir Fred Catherwood. Una persona assai unica nel mondo evangelico britannico euroscettico, era presidente dell’Alleanza evangelica nel Regno Unito, e ha pure servito da vicepresidente del Parlamento europeo dal 1989 al 1992. Propugnò per una partecipazione cristiana nel modellamento dell’Unione europea nel suo libro, Pro-Europe?.

Nel suo discorso ad Europa 92, un raduno di dirigenti evangelici da tutta l’Europa convocato a Bruxelles nel 1992, del quale riferisco nel capitolo successivo, Sir Fred condivise una supervisione della storia europea – senza testo – precisando chiaramente perché i cristiani avevano una responsabilità di plasmare il futuro dell’Europa.

L’unità dell’Europa è stata resa possibile soltanto grazie alla prospettiva cristiana comune della vita sviluppata ed applicata progressivamente nel corso degli ultimi duemila anni, egli iniziò. Aveva contrastato il paganesimo bellico delle tribù nordiche, l’avidità e le ambizioni di principalità e poteri. L’influenza cristiana era stata l’influenza travolgente nella nostra Europa, come evidenziata nell’ispirazione completamente cristiana della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. ‘Analizzate ogni punto e vedrete una dottrina cristiana che lo sostiene,’ egli propose a tutti quelli presenti. Nonostante le numerose colpe della chiesa e dei cristiani individuali, il lievito della fede cristiana ha fatto la sua opera nella nostra società per duemila anni, egli insistette.

Dobbiamo anche la nostra scienza razionale alla fede cristiana, egli rivendicò. Quattro cento anni fa, i cristiani sono venuti umilmente al Libro delle Opere di Dio, il creato, cosiccome sono venuti al Libro della Parola di Dio, la Bibbia. Sono venuti con certi presupposti senza i quali non potreste avere la nostra scienza naturale odierna: che c’era un Dio, non un pantheon di dei. Ci sarebbe quindi una legge naturale nell’universo e non delle leggi contradditorie. L’unità nelle leggi naturali è un pilastro del metodo scientifico.

Soprattutto, credevamo in un Dio buono, benigno, non un Dio ostile, che aveva dato l’universo per noi per il nostro vantaggio. Dovevamo quindi formulare queste leggi per ‘il sollievo dello stato dell’uomo’, come lo aveva detto il padre fondatore della scienza, Francesco Bacone. Quindi la scienza naturale era comparsa dall’Europa, non dall’Africa o dall’Asia. I pagani non credevano in un Dio, ma in tanti. I pagani non credevano in un universo ordinato, razionale e stabile. Se il paganesimo fosse venuto, la scienza sarebbe andata via: ‘Dobbiamo essere chiari su quest’argomento.’

Analogamente, la fede cristiana nella dignità di ogni individuo aveva portato direttamente allo sviluppo della democrazia, dello stato di diritto, dell’educazione e dell’assistenza sociale. La fede cristiana, cioè che dovremmo amare i nostri prossimi come noi stessi, era l’antidoto al tribalismo, al nazionalismo e al razzismo.

La crescita del nazionalismo pagano nel ventesimo secolo è costata all’Europa cinquanta milioni di morti in due guerre mondiali: il più grande macello in tutta la storia della razza umana! La crescita dell’ateismo militante in Europa orientale l’aveva congelata in un lungo sonno di oltre tre generazioni.

Avevamo pulito la nostra casa europea dal fascismo e dal comunismo, egli affermò nella consultazione del 1992. Avevamo adesso una democrazia e una libertà d’espressione dall’Atlantico agli Urali. Ma avevamo altrettanto adesso un’Europa più vuota della fede cristiana rispetto a prima. Nelle parole della parabola di Cristo, l’Europa era una casa pulita, pronta per sette demoni peggiori del primo ad entrare, egli avvertì.

Soltanto se recuperassimo la nostra fede cristiana comune avremmo quindi il cemento di una fede comune necessaria per tenere la nostra Unione europea insieme. Il cemento comune fra i popoli non era venuto tramite trattati firmati dai governi, per quanto buoni erano. Neppure da una moneta comune, da una politica sociale comune, o da una società vuota di fede. Una fede comune era quello che ci ha tenuto insieme. Non avevamo più una fede comune. Secolare fino ad un certo punto, lo stato potrebbe davvero funzionare soltanto se la società stessa avesse un sistema di fede ben radicato. Senza questo, l’insieme sgretolerebbe.

Eppure la potenza del Vangelo era lo Spirito Santo di Dio. Non avevamo bisogno del monopolio della Cristianità. Il messaggio aveva un potere in se. La Roma pagana non fu conquistata dando ai cristiani un monopolio. La Roma pagana fu conquistata dalle vite dei cristiani, le coscienze che tormentarono e lo Spirito che rivelava la verità.

Il potere era proprio lo stesso di quel che era stato nella Chiesa primitiva, egli dichiarò, e in tutte le grandi opere di conversioni che avevano travolto l’Europa.

Poi aggiunse con fiducia, ‘e che travolgerà di certo ancora!’

Jeff Fountain

Direttore Centro Schuman

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