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Tracciare la via per l’anno nuovo

Pubblicato in inglese il 3 gennaio 2011 con il titolo ‘Setting course for 2011’, questo pensiero della settimana di Jeff Fountain tratta della questione: ‘Perché i Cristiani devono implicarsi nelle questioni politiche?’

Il Capodanno è il momento delle risoluzioni e per definire gli obiettivi. Ecco quindi la mia prima risoluzione che definirà gli obiettivi per il nuovo anno… e per gli anni futuri.

Un biglietto da visita di un anziano di una chiesa evangelica dove a volte predico si trovava sulla mia scrivania. Mi aveva scritto per la prima volta con una domanda più di un anno fa. Ho sempre avuto l’intenzione di rispondere alla sua domanda, ma due Natali sono già passati…

Quindi è finalmente giunto il momento di dare una risposta alla sua domanda seguente:

Agostino argomenta in Civitate Dei (La città di Dio), come consolazione per la caduta di Roma, che aspettiamo un regno celeste e spirituale, non un regno terrestre e materiale. Gesù diceva inoltre: il mio Regno non è di questo mondo. La realizzazione dei valori del Regno nella politica di questo mondo è una domanda che è inerente alla validità della politica cristiana. È Il Regno di Dio presente quando i suoi principi di giustizia sono implementati nella società, anche se il Re non è riconosciuto? Gesù dava speranza: “Il Regno è vicino”. Ma dava anche delle condizioni: “Pentitevi!” Non doveva iniziare il Regno di Dio in potere con un Re riconosciuto? Non era il messaggio di Daniele, che il regno del suo esilio sarebbe rimpiazzato dal Regno di Gesù? Gesù non parlava della situazione politica del suo tempo, l’Impero romano, vero?  Questi pensieri dettano fortemente le visioni di tanti cristiani (evangelici) sull’Europa odierna. Qual è la sua risposta a queste idee?

Queste domande meritano più spazio di quel che il resto di questa pagina offre, ovviamente! Mi consenta però di tentare di elaborare una risposta.

Paradosso

Agostino scriveva per correggere l’idea di tanti credenti del suo tempo, che quando Costantino aveva accolto il Cristianesimo cent’anni prima, il Millennio era stato inaugurato cosiccome il Regno. Costantino sembrava essere una meravigliosa risposta alle preghiere. La persecuzione era finita ed il Regno di Dio e l’Impero romano andavano a braccetto.

Questo fin quando i Barbari apparvero alle porte di Roma. In quel periodo, Agostino scrisse per ammonire contro l’idea che il Regno di Dio doveva venire come un impero materiale, pienamente presente sulla terra.

È un estremo dire che il Regno è pienamente presente. Tuttavia ne è un altro dire che è pienamente futuro. Il paradosso del Regno è che è ‘già… ma non ancora presente’. Gesù non diceva soltanto che il Regno era vicino, ma che era già presente! Parlava del Regno avanzando con violenza già dai suoi tempi (Matteo 11:12). Diceva ai discepoli di Giovanni Battista di guardare ai segni come dimostrazione che il Regno stava arrivando.

Ma egli diceva inoltre che il suo regno non era di questo mondo, implicando che incarnava dei valori diversi. Non poteva progredire semplicemente con mezzi terrestri, per esempio con conquiste militari.

Vero, Gesù non affrontava mai direttamente l’Impero romano, ma egli aveva contrastato i poteri politici locali. Le potenze dolci del suo Regno erano verità ed amore, potenze che avevano finalmente conquistato Roma… ed i Barbari.

La Bibbia che Gesù leggeva era l’Antico Testamento. E tante cose sono scritte sulla politica in quella parte della Bibbia: sui principi del concetto di nazione con Mosè e del concetto di stato sotto Samuele. Giuseppe, Daniele, Neemia ed Ester erano tutti esempi di agenti di Dio in politica. Il Rabbino Jonathan Sacks chiama la Bibbia “un classico politico dimenticato”. I padri europei della libertà e della democrazia del Seicento – Milton, Hobbes, Locke ed i Padri pellegrini – erano in dialogo, non con la Repubblica di Aristotele o la Politica di Platone, egli scrive, ma con la Bibbia ebraica. Hobbes la cita 657 volte in un solo libro! “Abbiamo dimenticato quanto la Bibbia era importante nella formazione delle idee di una società libera alla nascita della modernità” scrive Sacks.

La Bibbia da una visione della dignità umana sulla quale il concetto dei diritti umani è basata. Promuove la libertà dal male, dalla tirannia e dalla schiavitù. Ha ispirato il meta-narrativo di speranza della civilizzazione occidentale. E sposa una visione di politica limitata, distinguendo la società dallo stato; dove lo stato non s’immischia nei domini della società – a differenza della visione greca nella quale il popolo serve lo stato.

Paolo nel Nuovo Testamento scrive sull’atteggiamento del credente verso il governo e chiama i governanti (compresi gli imperatori romani pagani) ‘i diaconi di Dio’ (Romani 13:4); un eco al riferimento di Isaia al re pagano Ciro come ‘pastore’ di Dio. (Isaia 44:28)

La Bibbia è molto più politica di ciò che a volte pensiamo.

Sulla terra

Cosa Gesù intendeva nel ‘Regno’, e come doveva essere? Questo era il suo soggetto principale d’insegnamento e di predicazione, menzionato ben oltre 100 volte soltanto nel vangelo di Giovanni – a differenza del termine ‘chiesa’ che è menzionato soltanto in due versetti in tutti i vangeli! La definizione migliore viene dalla Preghiera del Padre Nostro: “Venga il tuo Regno, (in altre parole) sia fatta la tua volontà…”

Quindi dove la volontà di Dio è fatta, che la gente ne sia consapevole o meno, che il Re sia riconosciuto o meno, il suo Regno viene in qualche misura. Questo può essere nelle scuole, nelle aziende, nei parlamenti, nelle case, nelle chiese, nei bar, per le strade, sulla piazza pubblica, nelle università, ecc. Dove deve venire, secondo questa preghiera? “…sulla terra – in Europa – come lo è nel cielo”!

Si, l’avvento del Regno richiede il pentimento. La Gran Bretagna si era pentita del suo commercio degli schiavi sotto l’influenza di Wilberforce. Uomini e donne erano stati liberati ed il Regno era avanzato in qualche misura in tutto l’Impero britannico.

Il pentimento è voltare le spalle al male e fare ciò che è giusto. La nostra responsabilità, come popolo di Dio, è di essere il sale e la luce nelle nostre società, esortando noi stessi e gli altri di fare la volontà di Dio in tutte le sfere della vita. Dobbiamo proclamare la buona notizia del Regno, cercare prima il Suo Regno, e pregare che il Suo Regno venga… in Europa ed ovunque sulla terra.

Questo dovrebbe tenerci occupati nell’anno che viene – e per il resto delle nostre vite!

Jeff Fountain

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